Le aziende che producono aceto balsamico
di Modena, hanno sempre una storia che si tramanda da generazioni. Le
consuetudini per ottenere un buon prodotto finito, non sono scritte su un
manuale, ma vengono tramandate con l'esempio dal padre ai figli. L'Azienda
Agricola "Le Aperte" pur essendo di proprietà della famiglia Mantovani dai primi
anni del secolo scorso, ha sviluppato il progetto dell'Acetaia solo dall'ultimo
decennio. Relativamente giovane come idea, per un prodotto sempre avvolto da una
costante e affascinante rievocazione del "nonno" e delle sue antiche tradizioni.
Io, che scrivo la breve storia della mia impresa, sono Antonio Mantovani,
titolare dell'Acetaia "Le Aperte". La passione per questo prodotto tipico della
Provincia di Modena l' ho acquisita negli anni, per meglio dire è stato un
"cammino di passione" che ho maturato stando in contatto con persone che
facevano della loro acetaia la perla da mostrare a me, che come tecnico agrario
visitavo settimanalmente le loro aziende agricole. Fra i barili non s'andava la
prima volta che si visitava l'azienda e neanche la seconda, ma si veniva
invitati quando sì "diventava di casa", e l'invito ad assaggiare l'aceto era
molto di più che un bicchiere di vino o un invito a pranzo. La mia professione
di fitoiatra o più semplicemente "medico delle piante", esercitata per tanti
anni nei comuni di Castelnuovo Rangone, Vignola, Modena, Spilamberto e
ultimamente a Nonantola, mi ha dato la bellissima possibilità di scoprire un
mondo che altrimenti non avrei mai conosciuto.
Proprio da questi contadini, ai quali per tanti anni ho insegnato a difendere le
loro piante dai parassiti, ho avuto in cambio i segreti dei loro nonni e i
particolari di tante consuetudini che da secoli trasformano l'uva delle campagne
Modenesi in Aceto Balsamico di Modena. La cosa più bella era dunque per me
riprodurre a casa mia quello che vedevo e invidiavo altrove. Così, in seguito
all'acquisizione dai miei famigliari dell'Azienda "Le Aperte", ho deciso di
fondare in essa l'acetaia . Pur non avendo una tradizione aziendale radicata
nell'antichità dei secoli, oggi cerco di far tesoro degli insegnamenti che sono
seguiti alle tante domande che io facevo a quei contadini che mi volevano così
bene. Da loro ho imparato come cuocere il mosto, come farlo decantare, fino ai
segreti delle fermentazioni acetiche che si alternano come un valzer a quelle
alcoliche secondo il calare delle stagioni. E da loro ho imparato, che la
ricetta per un ottimo aceto balsamico di Modena non sta nel manuale, ma
dall'osservanza dei rigori della tradizione, dalla gran passione e dal buon
senso che da sempre regna nel cuore di quei contadini.